Hai mai sentito parlare della truffa perpetrata nell’ottobre del 2019 da un commerciante 51enne di Torino, nei confronti di una società di leasing?
 
Te la riassumiamo in poche parole.
 
Il commerciante acquistò tramite leasing una Lamborghini Urus del valore di circa 260mila euro, senza pagare, però, neanche uno dei 60 canoni previsti dal contratto.
 
Non so se lo sai, ma il leasing prevede che finché non finisci di pagare tutto l’importo dell’auto, il proprietario resta sempre la società finanziatrice.
 
Quest’ultima, vedendo che il cliente non aveva ancora pagato le rate, si rivolse quindi ad una società di recupero crediti e beni, la quale propose un piano di rientro per poter dilazionare le rate non pagate o, in alternativa, restituire direttamente l’auto.
 
Nel frattempo, però, il commerciante si fece furbo avvalendosi del decreto del 2020 che prevedeva la sospensione dei canoni leasing per moratoria a causa della pandemia da Covid, ma al termine del tempo previsto non ebbe comunque l’intenzione di pagare i canoni, né di restituire la vettura.
 
Alla fine la società finanziatrice decise di sporgere querela per appropriazione indebita aggravata, con richiesta di sequestro del veicolo.
 
Partite le indagini, si venne a scoprire sia che il 51 enne era già noto alle forze dell’ordine, ma anche che il veicolo era stato messo in vendita in un autosalone tra Antibes e Nizza, con documenti di circolazione e di proprietà falsificati.
 
Solo dopo un lungo periodo di sequestro, la vettura fu consegnata finalmente alla società di leasing e l’uomo denunciato per molteplici reati.
 
Che dire… Questa è stata decisamente una vicenda assurda, durata circa 2 anni. Te l’abbiamo voluta raccontare, però, per riflettere sulla denuncia di appropriazione indebita in sé e per sé.
 
Sì, perché a differenza di un furto dove è dimostrabile che un oggetto o un bene viene sequestrato al proprietario, nel caso di appropriazione indebita bisogna dimostare che la persona sta commettendo qualcosa contro la volontà del proprietario, trattando l’oggetto dell’appropriazione come propria.
 
Questo reato, però, va dimostrato concretamente. Ci vogliono, quindi, prove legittime ed aspettarsi tempistiche lunghe prima che si possa dimostrare l’esistenza del reato e tornare in possesso del bene.
 
Anche se nell’esempio di cui ti abbiamo parlato, i protagonisti sono un commerciante, una supercar ed una società di leasing, questa è una situazione che può capitare anche a te che sei una carrozzeria o un’officina, hai una vettura a noleggio lungo termine che utilizzi come auto di cortesia e la stai noleggiando al tuo cliente.
 
Questo perché se il cliente non ti riporta la vettura, potresti incorrere anche tu nel reato di appropriazione indebita.
Ora, te lo diciamo subito: purtroppo non è un rischio che si può escludere a priori.
 
Però, c’è la possibilità di tutelarsi in qualche modo.
 
Prima di tutto, ti consigliamo di offrire le auto sostitutive solo in caso di riparazione del bene e di diffidare sempre delle persone che vogliono noleggiarla senza lasciare la loro vettura in riparazione.
 
Potrebbero riservati delle brutte sorprese.
 
Poi, se vuoi sapere come puoi noleggiare una vettura con tutte le garanzie del caso e tutte le procedure che noi seguiamo e che ti invitiamo a seguire per tutelarti quando affidi l’auto al tuo cliente, siamo a tua disposizione per darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.
 
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