
Molto spesso il mestiere dell’autoriparatore viene tramandato di generazione in generazione, di padre in figlio.
Ci sono carrozzerie ed officine, infatti, che hanno alle spalle anni ed anni di attività proprio perché ereditate dal nonno o dal padre.
Questo è un aspetto che in primis riempie di orgoglio, ma allo stesso tempo può nascondere delle insidie.
Sì, perché il più delle volte, non viene tramandata solo l’attività, ma anche il modo di lavorare vero e proprio e questo non sempre è un bene.
Il modus operandi che andava bene 40 anni fa, di certo non funziona oggi, vuoi perché all’epoca c’erano meno macchine, meno sinistri, la vita era più lenta, ma soprattutto perché la macchina non era così essenziale come lo è oggi.
I clienti, quindi, potevano anche restare a piedi senza avere alcun tipo di disagio.
Ora, invece, è diverso. Le macchine su strada sono quintuplicate, gli incidenti sono all’ordine del giorno e la vita è diventata talmente frenetica che districarsi tra i diversi impegni senza avere una macchina a disposizione è praticamente impossibile.
Per questo portare avanti la stessa metodologia di lavoro dei tuoi familiari, ai giorni d’oggi, non è la scelta migliore.
Se prima potevi fare a meno di una vettura di cortesia per i tuoi clienti, ora anche averne solo una non basta per poter soddisfare tutte le richieste.
Anche il semplice lavoro dell’autoriparatore è cambiato. Se vuoi continuare ad offrire una riparazione sempre al top, devi necessariamente aggiornarti alle nuove motorizzazioni e alle nuove tecnologie, altrimenti sei fuori.
- Auto elettriche con colonnina di ricarica, per gestire le vetture dei clienti che sono già passati al green;
- auto di diversi segmenti per servire adeguatamente ogni esperienza di guida;
- auto adattate per i disabili, per dare un servizio che purtroppo non è ancora diffuso sul territorio nazionale, ma che in realtà è molto richiesto;
- auto con cambio automatico, per quelli che non ricordano neanche più cosa sia il manuale…